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Packaging ecologici e riduzione della CO2 - Retailer e produttori puntano sulla sostenibilità

Per grandi marche e store si apre una nuova era in cui tener conto dell’impatto ambientale sarà indispensabile

Il rinnovamento della Distribuzione nel segno delle risorse rinnovabili

Report di sostenibilità, progetti per creare valore condiviso, promozione di una crescita sostenibile: le aziende produttrici di beni di largo consumo sono sempre più attente a misurare l’impatto ambientale delle proprie attività. Dal legame con la comunità in cui si opera all’impegno attivo in politiche ecologiste, la tutela e valorizzazione delle risorse naturali diventa un tema che non può più essere ignorato.

La riduzione delle emissioni di CO2 nei processi produttivi è senza dubbio un obiettivo condiviso da molte realtà, anche nella GDO. Alcune aziende hanno registrato nell’ultimo decennio cali in percentuale a doppia cifra, mentre altre fanno già ricorso per il 100% a energie rinnovabili in numerose operazioni. Un ulteriore traguardo che riguarda da vicino il mondo del Retail è quello relativo ai packaging ecologici e al riciclo delle confezioni usate. In questo caso entrano in gioco specifiche normative a incentivare il raggiungimento della meta; la direttiva Europea SUP (Single Use Plastics), ad esempio, prevede la raccolta di almeno il 77% delle bottiglie in PET entro il 2025.

Nuove confezioni e packaging per un futuro più green

Rimanendo in argomento packaging, le iniziative riguardanti la produzione di imballi a basso impatto e il loro corretto smaltimento si sono moltiplicate di recente. Ecco allora che negli stabilimenti balneari, nonché presso tipici contesti di villeggiatura, sono comparse macchine compattatrici di bottiglie in plastica attivate da cyclette: idea ancor più ecologica se pensiamo che chi pedala genera energia elettrica pulita per alimentare il sistema.

I progressi tecnologici ci portano invece alla realizzazione di nuovi involucri, tanto ecologici quanto innovativi. Abbattimento delle emissioni di anidride carbonica, polimeri di origine vegetale, plastiche derivate dalla canna da zucchero: le soluzioni nel rispetto dell’ambiente sono davvero numerose e notevoli. Guadagnano inoltre terreno le confezioni composte quasi solo di carta, naturalmente da fonti gestite in modo corretto e responsabile.

Pagamenti digitali e basso impatto ambientale

I pagamenti con carte di credito inquinano meno di quelli in contanti già per loro natura. I primi comportano infatti una produzione media di CO2 pari a 3,78 grammi, contro i 4,6 emessi dai secondi: alla base di questa differenza ci sono le fasi di produzione, prelievo agli ATM e trasporto che contraddistinguono monete e banconote. Le ultime tendenze raccontano poi di una svolta ancora più ecologica, con carte realizzate con plastiche riciclabili, derivate da fonti rinnovabili e biodegradabili.

L’ulteriore passo avanti è comunque rappresentato dai pagamenti digitali, il metodo più innovativo e in cui System è all’avanguardia. L’integrazione fra Satispay e la suite EVO, che abbiamo già trattato in un precedente approfondimento, va proprio in direzione di un Retail veramente sostenibile. Una dematerializzazione che fa bene all’ambiente e allo stesso tempo rende più pratica la vita.